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martedì 30 ottobre 2012

Passata è la tempesta...


 ...odo augelli far festa, e la gallina,
tornata in su la via,
che ripete il suo verso. Ecco il sereno
rompe là da ponente, alla montagna;
sgombrasi la campagna,
e chiaro nella valle il fiume appare.
Ogni cor si rallegra, in ogni lato
risorge il romorio
torna il lavoro usato.
(...)
Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride
per li poggi e le ville. Apre i balconi,
apre terrazzi e logge la famiglia:
e, dalla via corrente, odi lontano
tintinnio di sonagli; il carro stride
del passegger che il suo cammin ripiglia (..)





Galline non se ne vedono, da queste parti, ma di certo il cor dei newyorchesi si rallegra. Muniti di giacche a vento leggere e di stivali di gomma d'ordinanza che conservano nell'armadio in caso di giornate di pioggia o di catastrofi naturali, si spingono con circospezione nel lungofiume per verificare l'entità dei danni. Nel nostro quartiere l'Hudson, che ha invaso durante la notte la passeggiata e le piste ciclabili, si è ritirato lasciandosi alle spalle una scivolosa fanghiglia. La gente fotografa gli alberi spezzati, i pontili del porticciolo turistico squassati, il livello del fiume ancora minaccioso. La pioggia riprende a tratti, ma il peggio è passato. Regna una calma ireale: il traffico è ridotto al minimo, la metropolitana chiusa fino a nuovo ordine, i negozi, i cinema, e persino il Lincoln Center chiusi per uragano. Qualche supermercato ha ricominciato a approvigiornarsi, i pochi ristoranti aperti gestiscono un afflusso fuori dal comune. A sud di Manhattan è andata peggio: l'East River si è alzato di 3 metri, invadendo cantine, negozi e pianterreni; la luce è andata via ieri sera alle 8 e nei piani alti manca ancora l'acqua. Una situazione che potrebbe protrarsi per giorni. Stanotte ospitiamo due amici profughi di Downtown: reduci da una nottata agitata, sognano di potersi fare una doccia. 

Anche la nostra nottata di bufera non è stata facile: abbiamo finito presto l'unica bottiglia di champagne e abbiamo dovuto ripiegare sul Pinot Noir. Ci ha fatto compagnia un'allegra famiglia di italo-brussellesi che hanno attraversato l'oceano per condividere con noi questo momento difficile. 
 Un grazie comunque a tutti quelli che ci hanno scritto e pensato: avrebbe potuto andarci molto peggio:

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