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lunedì 22 ottobre 2012

Il dibattito, un pretesto per rivedere la Florida

Highland Beach, Florida, Ottobre 2012. Fanciulli al bagno
L'Imbucato è di ritorno in Florida, dove si svolge il terzo e ultimo dei dibattiti televisivi tra Barack Obama e Mitt Romney; tra quindici giorni si vota, e il cerchio si chiude. In questo Stato esteso, rilevante per numero di delegati, dalle tendenze politiche mutevoli (anche per la presenza di un 14%, in crescita costante, di elettori ispanici), e dunque perennemente conteso, eravamo venuti durante le primarie del partito repubblicano in febbraio -che Romney aveva vinto affermando per la prima volta la sua tutt'altro che incontrastata supremazia- e per la Convention di Tampa in agosto che gli aveva regalato l'agognata nomination. Alla vigilia del dibattito di oggi, che verterà sui temi a lui poco congeniali della politica estera, in Florida Romney sembra non solo aver recuperato lo svantaggio che lo separava da Obama nelle intenzioni di voto, ma anche avere accumulato qualche punto di vantaggio. Nel prossimo post scoprirete come è andato il dibattito.
Sainte Augustine
Per il momento, percorrendo con l'auto a noleggio l'autostrada che dall'aeroporto porta verso nord, l'Imbucato ha ritrovato l'interminabile conurbazione residenzial/balneare che da Miami attraverso Fort Lauderdale, Boca Raton, Palm Beach, Dayton Beach e via elencando si estende per centinaia di miglia lungo l'Atlantico, in un susseguirsi ininterrotto di condomini di lusso fittizio, ville di ostentato e inclassificabile esotismo, centri commerciali monumentali e alberghi di cemento armato sulla spiaggia costruiti in tempi migliori. Se il turismo d'élite in Florida è un fenomeno che risale alla fine dell'ottocento, di cui sono ancora testimoni i prodigiosi alberghi in stile eclettico di Sainte Augustine, dove l'imprenditore visionario Henry Flagler fece arrivare la ferrovia da New York, quello di massa è esploso negli anni '70,  con la scoperta di Orlando, che la Walt Disney ha trasformato in una rutilante Las Vegas per bambini, e con lo sviluppo immobiliare dei decenni successivi. La Florida, grazie a un clima tropicale caldo-umido tutto l'anno, è un paradiso delle vacanze  casereccio per le orde di studenti squattrinati che vi si riversano durante le vacanze di primavera e gli innumerevoli pensionati che vi hanno trovato casa o temporanea destinazione turistica. Colonia spagnola sino al 1821, paludosa, sonnolenta e priva di risorse, la Florida non è mai stata ricca: all'inizio del Novecento non doveva distinguersi molto dai vicini caraibici. Con il declino delle attività agricole tradizionali, ha trovato innegabile prosperità grazie al turismo e al mattone, anche se risente oggi della crisi economica e immobiliare più di altri Stati.
Segretario del supermercato
 nella riserva dell'Everglades

A questa terra piatta, assolata, punteggiata di enormi autostrade un po' scassate e di sedicenti aeroporti internazionali, frequentata da gente non sempre distinta, preda di temporali e uragani e attorniata da mari in parte tropicali l'Imbucato ha finito per affezionarsi. O almeno, per apprezzarne alcuni luoghi. Di Sainte Augustine, graziosa cittadina che vanta vestigia coloniali spagnole e inattese architetture di fine ottocento, si è detto. Miami, poi: metropoli latina talmente becera da considerare un'attrazione turistica la villa pacchiana che Gianni Versace vi si fece restaurare sul lungomare e davanti alla quale trovò la morte, ma che conserva un patrimonio architettonico art déco probabilmente unico al mondo. O gli estesissimi aranceti e le antiquate industrie di trasformazione dell'entroterra: una piacevole e rilassante valvola di sfogo dalle fatiche balneari. Ma soprattutto, il parco dell'Everglades, che si estende a ovest di Miami verso nord per una porzione considerevole del territorio dello Stato e che figura tra le tre più importanti zone umide a livello mondiale. Detto così suona forse banale, ma all'Imbucato, a cui è capitato a causa di un GPS dispettoso di ritrovarsi in pieno parco in una strada bianca costeggiata di canneti in cui i copertoni di automobile disseminati dappertutto si sono rivelati alligatori momentaneamente appisolati a pochi metri di distanza, un po' meno. La Florida ha molto da offrire e ci piace riscoprirla (ci dicono molto bene di Key West, per esempio...). Peccato che la campagna elettorale sia quasi finita. Bisognerà trovare altri pretesti...
Art Déco



A un passo dal pericolo


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