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martedì 12 giugno 2012

Come curare il mal di gola in America

Il mal di gola mi attanaglia da qualche giorno, e siccome è un problema nel mio caso ricorrente so già che per quel tipo di infiammazione ci vuole un antibiotico e quindi un medico che lo prescriva. "A questo servono i medici: a fare le ricette", avrebbe sentenziato mia madre farmacista. In casi simili a Bruxelles il mio medico curante, che sembra appena sgusciato fuori da un fumetto di Tin Tin, mi avrebbe sommariamente visitato per la cifra di 35 euro. Avrei poi acquistato l'antibiotico alla piccola farmacia dell'angolo, accogliente e un po' spoglia, al prezzo di forse 20 euro, dove un farmacista annoiato l'avrebbe estratto da un cassetto e annotato diligentemente sulla scatola le dosi prescritte dal medico. Avrebbe corredato il tutto con qualche consiglio spiccio per dimostrare che non era un semplice commesso, e io riconoscente avrei aggiunto alla spesa un qualche inutile shampoo anticaduta, quello sì carissimo ma garantito dalla ricerca farmaceutica. Un sorriso e buonasera, dieci minuti e una spesa quasi modica, che in Italia sarebbe pari a zero.

Per dire addio al mal di gola anche a New York, ho dovuto risolvermi ad andare dal nostro medico di fiducia, una brasiliana trapiantata in America. Dopo una breve sosta in una sala d'attesa invasa da un getto d'aria condizionata gelida, sicura condanna per i pazienti anziani e di salute più cagionevole, sono stato ammesso dal medico di fiducia, che ha impiegato un minuto del suo tempo per dare uno sguardo alla mia gola, e venti per prodursi in molte affabili discussioni in molteplici lingue sulla Sardegna, il Brasile, e la superiorità  della civiltà latina. Infine, ha stampato l'agognata ricetta e mi ha accompagnato alla cassa, dove mi sono stati chiesti 200 dollari (160 euro) per la cosiddetta visita.
Prossima tappa: acquistare l'antibiotico. Le rassicuranti farmacie indipendenti all'europea a New York sono pressoché estinte, fagocitate da un duopolio intento ad estendere sul territorio la propria rete di grandi supermercati di quartiere a basso costo e aspetto desolato che dispongono di un angolo per la vendita di farmaci su ricetta. Il motto di Duane Reade, una catena nata downtown e che delle due mi sembra la più radicata, spiega tutto: "Tutte le medicine di cui hai bisogno, dall'aspirina alla zuppa di pollo". Con una netta prevalenza della seconda: per raggiungere i farmacisti,  protetti da un bancone di formica e vetro sbeccato nell'angolo più angusto e fiocamente illuminato del supermercato, devi attraversare reparti interi di patatine e beveroni gassati da tre litri, zuppe preconfezionate, assorbenti in offerta. E l'aria depressa e vagamente aggressiva dei farmacisti nonché la loro provenienza invariabilmente latina o afro-americana la dicono lunga sul prestigio di cui gode la professione nel paese. Come operai alla catena di montaggio, alcuni prendono nota delle prescrizioni mediche, altri si aggirano nel retrobottega come formichine per prepararle e infilarle in appositi sacchetti di carta. I clienti, per lo più male in arnese nonostante la predominanza alto-borghese del quartiere, sono apaticamente rassegnati a fare la fila più volte, e aspettano minimo un'ora per la consegna, anche in caso di prodotti preconfezionati.  In compenso, il prezzo è alto: nel mio caso 50 dollari per 6 capsule di un banale antibiotico. In America un mal di gola costa 250 dollari e parecchia pazienza; per le altre patologie in fatto di costi temiamo il peggio, ma speriamo vivamente di non doverne parlare in un altro post.
Italian Pharmacy
New York Pharmacy

1 commento:

  1. Mi sa che dovesse servirti il medico (Dio ce ne scampi e liberi, ovviamente), fai prima a pagare il volo al tuo généraliste di bruxelles

    PS la prima volta che sono venuto a New York e sono entrato in una farmacia Duane Reade qualche anno fa sono rimasto allibito, vendevano sia medicine che sigarette!!!

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