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domenica 12 agosto 2012

Eccovi Paul Ryan, aspirante Vice Presidente

Paul Ryan
Questo è Paul Ryan, 42 anni, enfant prodige dell'ala più conservatrice del partito repubblicano, appena selezionato da Mitt Romney come candidato alla Vicepresidenza.

Di lui so già tutto. Grazie all'assai prestigiosa rivista "New Yorker" e all'assai disastrata società ferroviaria "Long Island Rail Road". Ieri sera, afflitto dalla noia e infastidito dagli stridenti scricchiolii del nostro treno locale che beccheggiava nel buio attraversando lentamente Long Island, sfogliavo le pagine di un recente "New Yorker", la rivista patinata che dagli anni '20 fornisce argomenti di conversazione alle élite progressiste della East Coast sotto forma di articoli curatissimi e di grande pregio che si dipanano su 8-10 pagine fittissime, niente fotografie e qualche caricatura. Quella del per me semisconosciuto Paul Ryan, dai glaciali occhi cerulei e la zazzera nera troppo fitta da attore anni '50, deve avermi ipnotizzato. Al punto da farmi sorbire 8-10 pagine di dettagli tediosi sulla vita e le opere di questo rampante politico repubblicano ossessionato dal pareggio di bilancio e dai tagli alla spesa: dall'infanzia nel nativo Wisconsin alla possibile vicepresidenza. 

Paul Ryan
Ecco cosa ho imparato: rampollo del ramo meno facoltoso di una influente famiglia di imprenditori, al college Paul se la prende inizialmente comoda finché la morte subitanea del padre gli apre la mente spingendolo all'iperattività, che gli americani considerano il trampolino per ogni successo. Diventato membro di ogni sorta di club e attivo in ogni attività sportiva, si vanta oggi di essersi guadagnato il titolo ufficiale di 'più grande lecchino' della sua scuola all'età di 18 anni. Da lì all'attività politica il passo è breve. Ryan si imbeve delle letture di intellettuali conservatori all'Università, scrive i discorsi per un politico influente, diventa membro del Congresso ad appena 28 anni. Si fa le ossa nella maggioranza che appoggia la presidenza Bush pur non condividendone in cuor suo gli eccessi spenderecci che fanno esplodere il deficit, salva il posto quando i repubblicani vengono decimati alle elezioni del 2006 e anzi si mette in luce diventando Presidente della Commissione Bilancio, dove matura le sue proposte per ridurre drasticamente la spesa pubblica, per lo più a scapito dei più demuniti. Con l'elezione di Obama nel 2008, Ryan diventa il punto di riferimento della destra radicale antistatalista e libertaria del Tea party che trionfa alle elezioni legislative due anni dopo. Con l'appoggio dei maîtres à penser e gli ideologi dei mezzi di informazione più conservatori del paese, Ryan riesce a imporre agli alti papaveri del partito le sue proposte finanziarie, che comprendono la riduzione dei già magri programmi di assistenza sanitaria e il taglio dell'imposizione fiscale sui più abbienti.

Smentendo chi si attendeva che avrebbe cercato di rafforzare il proprio scarso appeal presso l’elettorato femminile o ispanico pescando un politico appartenente a una di queste categorie, Romney ha  dunque finito per preferire come compagno di avventura una specie di gemello. Paul è un Mitt più giovane, più dinamico, nettamente più a destra, e soprattutto più testa fina, che aiuterà a dare sostanza e credibilità alla “rivoluzione conservatrice” che Romney vagheggia ma che non ha sinora saputo delineare che con qualche slogan ripetitivo e poco efficace. Al tempo stesso, Ryan è un politico assai radicale e controverso, che non contribuirà a fargli guadagnare consensi presso gli elettori indecisi e non schierati: inviso a molti nel suo stesso partito, è per di più esponente di spicco del Congresso, l'istituzione federale più esecrata dagli Americani. Per i democratici, si tratta di una preda meno sfuggente di Romney, su cui sarà  più facile sparare le proprie cartucce. È stato del resto Obama, dopo aver vanamente tentato di ammansire l'opposizione nei primi due anni di mandato, che nel 2011 contribuì ad accrescere intorno a Ryan l'aura di giovane guru della nuova destra senza complessi, condannando pubblicamente il suo programma come antisociale e regressivo. Ora, con il beneplacito di Romney, se lo troverà direttamente di fronte come avversario. La battaglia per la Presidenza si svolgerà tra due opposte concezioni del ruolo dello Stato, la protezione sociale e l'intervento pubblico nell'economia. Il suo esito potrebbe avere degli effetti anche dalle nostre parti.


Ed eccoli insieme, Mitt e Paul, alla presentazione ufficiale, che per dovere patriottico si è svolta su una portaerei al suono di musiche hollywoodiane, e durante la quale Romney non ha mancato di impappinarsi, presentando il compagno come "il futuro Presidente degli Stati Uniti". I due apparivano talmente simili che Romney, in un raro moto di spirito, si è affrettato a smentire ogni rapporto di parentela. 

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