Cerca nel blog

lunedì 28 maggio 2012

Quel nido d'amore a Bruxelles

Sempre in tema di Belgio, questo è un breve racconto di natura più personale.

Per potermi permettere le mie attuali multiformi ma poco redditizie attività di Imbucato in America e rientrare con le spese, prima di partire ho deciso di affittare per un anno il mio appartamento a Bruxelles. La ricerca di inquilini è stata rapida: Dolores e Alberto -la coppia spagnola di mezza età che l'ha visto per prima- se ne sono subito innamorati e senza troppo discutere il prezzo hanno voluto affittarlo già da settembre, con qualche mese di anticipo rispetto alla mia partenza. Trovata generosa accoglienza presso un amico caro, ho rapidamente traslocato e ho consegnato loro le chiavi. A poco più di 50 anni, Alberto è un baby-pensionato dell'esercito che di comune accordo con la moglie ha deciso  di lasciarsi alle spalle per un anno la loro città di origine per accompagnare la figlia adolescente a Bruxelles e consentirle di frequentare un liceo belga e imparare il francese. Nel tempo libero, hanno in mente di scoprire il Belgio e dintorni, e sembrano ansiosi di iniziare la nuova esperienza. I nostri contatti a distanza in questi mesi sono sporadici ma quasi affettuosi e quando vado a trovarli qualche giorno fa per discutere della loro ormai imminente partenza mi accolgono come un amico. Vogliono sapere di me, mi mostrano le migliorie apportate all'appartamento, mi raccontano orgogliosi dell'ottima riuscita scolastica della figlia, tra le prime della classe e ormai quasi bilingue. Anche Dolores sembra radiosa e sfoggia un francese dignitoso che deve avere imparato in questi mesi. Ascoltandoli ritrovo la carica vitale, l'ottimismo e l'apertura verso il nuovo che in loro avevo apprezzato sin da subito, e in questa loro serenità cerco inconsapevolmente di ritagliare un posticino anche per me. Con uno dei miei migliori sorrisi empatici dico che sono felice che tutto sia andato per il meglio nel mio appartamento e che spero che si godranno i mesi rimasti per fare un po' di turismo, senza più i legami della scuola. Dolores guarda in basso mentre suo marito si fa serio. Mi spiega per accenni che in realtà per loro quest'anno non è stato dei migliori, che hanno molto discusso, molto litigato e che -insomma- hanno deciso di divorziare. La mia innata propensione alla ricerca dell'ottimismo subisce un duro colpo, e poco mi consola sapere che -a quanto pare- sono stato il primo ad apprendere la notizia. Ora sembrano davvero tristi di avermela data. Lo sgretolarsi subitaneo del sorriso empatico li ha forse preoccupati. Mi alzo, ci baciamo, mi dicono che vorrebbero andarsene al più presto, dico che farò il possibile. Auguro loro buona fortuna. Mi avvio per rue Champ du roi, sempre così deserta, sotto un cielo plumbeo d'ordinanza.
Champ du roi, quando vi regnava la felicità


PS Il nido d'amore di rue Champ du roi è libero dal mese di luglio, per coloro che fossero interessati.

1 commento: