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giovedì 26 luglio 2012

In libreria con Stiglitz: la fine del sogno americano

La libreria Barnes & Noble dell'Upper West Side, a pochi isolati da casa, denota nell'aspetto  polveroso e un po' trascurato la natura ormai inesorabilmente fuori moda del suo business: i libri e i giornali di carta. La concorrenza dei libri elettronici scaricati via Internet ha già fatto innumerevoli vittime negli Stati Uniti, e ha finito per schiantare l'anno scorso l'altra grande catena concorrente, Borders: con lei hanno chiuso i battenti centinaia di librerie affiliate in tutto il paese. Barnes & Noble, fondata a New York nel 1917, cerca come può di adattarsi alla mutate condizioni di mercato, buttandosi nella vendita on-line, e nella commercializzazione del Nook, il tablet/lettore di libri elettronici casereccio (ma molto consigliabile: arriverà presto in Europa) che fa concorrenza al Kindle di Amazon. Oppure, all'opposto, valorizza la presenza sul territorio dei propri punti vendita facendo quel che su Internet non si può fare: dibattiti, presentazioni, book signing

Anche Time si chiede retoricamente
se il sogno americano sia ancora in vita
Il Barnes & Noble vicino a casa si distingue per un nutrito programma di book signing, frequentato massicciamente dalla clientela del quartiere, in prevalenza benestante, ebraica, intellettuale, progressista e non proprio giovanissima. Ieri la libreria faceva fatica a contenere quanti erano accorsi ad ascoltare Joseph Stiglitz, celebre economista, professore a Columbia University -non lontana da qui- e premio nobel per l'economia nel 2001, che presentava il suo ultimo libro, intitolato significativamente "The Price of Inequality". Con il brio dei grandi studiosi prestati alla divulgazione, Stiglitz fornisce autorevoli argomentazioni accademiche a quanti, a partire dal movimento Occupy Wall Street, reclamano maggiore equità sociale e una migliore distribuzione delle risorse. Stiglitz sostiene che la crescente concentrazione della ricchezza nella mani di una ristretta élite -acuitasi nel corso degli ultimi trent'anni- ha progressivamente ridotto le opportunità di mobilità economica e sociale di cui gli Stati Uniti andavano tradizionalmente fieri. Le pratiche egoiste, predatorie e talora al confine con la legalità di un'élite economica prevalentemente finanziaria e della classe politica che con la pratica legislativa l'ha assecondata negli anni hanno contribuito a una redistribuzione delle ricchezze dal basso verso l'alto, impoverendo la classe media (il cui reddito è oggi piombato ai livelli del 1997) e le classi meno abbienti, privando il paese degli investimenti pubblici in infrastrutture, educazione e tecnologia di cui ha drammaticamente bisogno, e di fatto tarpandone il potenziale sviluppo economico. Il bilancio è amaro: l'America non è più la terra delle opportunità e tornerà ad esserlo solo quando contrasterà con decisione l'ineguaglianza, radice dei propri mali sociali ed economici, e tornerà a crescere in maniera collettiva. Il compito non sarebbe impossibile se ci fosse la volontà politica, conclude Stiglitz, cui sembrano però mancare gli argomenti per infondere un po' di ottimismo per il futuro. Il pubblico, che ha seguito la presentazione con partecipazione militante, accompagnandola con commenti e ovazioni, non chiede di più, e si mette pazientemente in fila per ottenere la copia del libro autografata. Stasera torneranno a casa nel tepore accogliente dei loro appartamenti dell'Upper West Side, confortati all'idea di non essere soli a pensare che il paese corre inesorabilmente verso il baratro.

La libreria dell'Imbucato

Languidi pomeriggi di lettura
 A proposito di librerie, quelle che sembrano meglio resistere all'impatto della modernità sono quelle di nicchia e specializzate, specie in libri di seconda mano. Tra queste ultime, l'Imbucato è incappato in un bucolico gioiellino. Si chiama Montague Bookmill e si trova in un luogo imprecisato del Massachusetts occidentale (quello che contrariamente alla parte orientale e costiera, con capitale Boston, è poco preppy e parecchio hippy) tra i monti e le campagne di Amherst, centro accademico di antiche tradizioni sede di cinque college variamente esclusivi. È ospitata in un antico mulino di fine 800 che ti scricchiola sotto i piedi, e arredata con vecchi mobili di modernariato. È il luogo ideale per perdersi tra gli scaffali che sanno di polvere e muffa, e sfogliare pagine ingiallite dal tempo perdendo di tanto in tanto lo sguardo nel fiumiciattolo che scorre impetuoso sotto gli ampi finestroni. E se vi viene fame, il ristorantino rustico affianco gode della stessa splendida vista e propone panini e birre locali. Lo slogan di cui si fregia la libreria, "i libri di cui non hai bisogno in un posto che non riuscirai mai a trovare" dice poco di buono riguardo alle sue chance di sopravvivenza futura. Approfittatene finché siete in tempo, il nuovo avanza inesorabile.
Amherst, West Massachusetts
Amherst, West Massachusetts


Il vecchio mulino

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