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mercoledì 25 gennaio 2012

Il discorso dell'Unione

Niente viaggio a Washington per il discorso del'Unione, quest'anno (che il Vostro Imbucato segui' l'anno scorso dalla sua spartana stanza d'albergo su K street mentre il Giornalista fissava la nuca del Presidente dagli scranni posteriori del Capitol dedicati alla stampa). Il nostri due protagonisti sono stanchi per il troppo viaggiare, e dopo un frugale filetto di red snapper con contorno di melanzane al forno si sono goduti in TV il gattesco Presidente, al massimo della forma. Dopo mesi passati a osservare sondaggi poco incoraggianti e analisi politiche funeste, Barack ha rilanciato la sua politica ed è tornato a sguainare gli artigli. Ha rivendicato i propri successi,  esaltato i segni di ripresa americana e confermato il proprio ruolo di difensore della classe media minacciata dall'establishment finanziario. E attenti a voi, milionari che pagate meno tasse delle vostre segretarie. Se si mantiene così' durante la campagna, si fa dura per il diafano Mitt, strenuo difensore dei banchieri e delle tasse minime per i ricchi (vale a dire per sé, se non si fosse capito).

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