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lunedì 19 marzo 2012

Per gli Obama comincia la campagna elettorale

Dopo essersi limitato a osservare le baruffe nel campo avverso, Obama entra a pieno titolo in campagna elettorale e getta nella mischia la moglie Michelle, che gode di tassi di popolarità decisamente più elevati dei suoi. Michelle è comparsa ieri sera in TV da David Letterman, il decano e di gran lunga il più sottile e divertente degli intrattenitori dei salotti televisivi notturni, e ha monopolizzato l'intera trasmissione. Un Letterman troppo deferente al cospetto della First Lady, con cui peraltro di certo condivide la matrice politica liberal, ha mantenuto la conversazione a un livello che si conviene con chi è preposto a occuparsi della spesa, della cucina, dei bambini (Malia e Natasha) e degli animali domestici (lo spinone di corte Bo). Tra gli argomenti più seri, la First Lady ha abilmente fatto finta di commuoversi all'evocare la sua famiglia di origine, semplice e proletaria ma assai unita, e ha parlato delle campagne di cui le è stata attribuita la responsabilità, quella per il reintegro dei veterani di guerra e contro l'obesità. Malgrado i limiti imposti alla conversazione, per l'Imbucato, che non l'aveva mai sentita parlare, Michelle è stata una vera sorpresa. Al di là del suo fascino sicuro da cinquantenne piacente e soddisfatta di sé, la donna dispone di spigliatezza e senso dell'umorismo da star dello spettacolo uniti a una precisione del linguaggio e una chiarezza di idee da leader politico. 
Bo, e Obama che lo scorrazza in grisaglia

La famiglia riunita

Un asso nella manica per il marito, che al momento ha poco da scialare malgrado le difficoltà in cui si dibattono i suoi mediocri avversari repubblicani. L'economia riparte sul piano statistico ma gli effetti tardano a farsi sentire sul piano pratico e i tassi di popolarità del Presidente, piuttosto ballerini, al momento ne risentono parecchio (sono sotto il 50% secondo l'ultimo sondaggio del Washington Post, vale dire a dei livelli che mai hanno garantito a un Presidente uscente di riguadagnare la Casa Bianca a 8 mesi dalle elezioni). Ma la campagna per Obama non fa che cominciare, e mentre lui si prepara a difendere punto per punto i suoi successi, per il momento è un breve film che si incarica di farlo, passando in rassegna gli eventi principali della sua Presidenza ("The Road We've Traveled"): il crack finanziario e la depressione economica sventata dalle lungimiranti decisioni del Presidente; la riforma sanitaria che ha garantito la copertura sanitaria a un maggior numero di Americani; la cattura di Bin Laden che ha regalato al paese maggiore sicurezza.  Girato da un noto documentarista, Davis Guggenheim, e raccontato dalla celebre (bella) voce di Tom Hanks che gli conferisce autorevolezza, il documentario racconta gli eventi in chiave epica, drammatizzandone i contenuti con un uso sapiente delle immagini in bianco e nero, del fermo immagine e delle interviste ai protagonisti. Se non fosse interamente finanziato dalla campagna di Obama, di cui costituisce il calcio d'inizio, ci sarebbe da crederci. E a dire il vero, noi ci crediamo quasi al 100%. Resta da vedere se ci crederà la maggioranza degli Americani. Per il momento, godetevi il film (17 minuti):



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