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giovedì 2 febbraio 2012

Il dibattito di Jacksonville, Florida: il pugile suonato e le first lay

Contrariamente al Giornalista, accreditato presso la University of North Florida di Jacksonville  in cui si svolgeva, l'Imbucato il dibattito se l'è goduto sulla CNN in un Hilton a pochi chilometri dal li. Con la sostanziale differenza che all'Hilton si può' facilmente accedere a un succulento Cajun Chicken (la foto non è disponibile, la fame era tanta) sollevando la cornetta e contattando il room service, mentre i giornalisti si devono ingozzare di salatini e panini secchi offerti dall'organizzazione. Per il resto cambia poco: anche i giornalisti il dibattito lo guardano in TV, dalla cosiddetta 'spin room', tra commenti e sghignazzi, nella speranza che li raggiungano alla fine i candidati o i loro spin doctor (cosa che ahimé non sempre accade). 


Che Newt Gingrich fosse condannato a sicura sconfitta in Florida malgrado i sondaggi gli attribuissero un sostanzioso vantaggio alla vigilia lo si è capito dal catastrofico andamento del dibattito del 26 gennaio.  Gingrich, che aveva morso come un cane rabbioso nei precedenti dibattiti tanto da essere frettolosamente incoronato re dei medesimi e grande oratore, è apparso stasera come un pugile suonato. Che si guardava le scarpe mentre il timido Romney, ringalluzzito dal terrore di perdere e opportunamente ammaestrato da orde di strateghi strapagati, gli rovesciava addosso accuse sul suo ruolo di lobbista per conto di opache società immobiliari di stato che hanno contribuito a rovinare milioni di americani indebitati, metteva in dubbio il suo decantato ruolo come consigliere di Reagan, gli ricordava di essere stato licenziato ignominiosamente come speaker della Camera. Non bastasse, nei pasticci Gingrich ci si è messo da solo, incapace di argomentare con efficacia su temi da lui stesso sollevati in occasioni precedenti, dall'immensa fortuna di Romney, compreso l'impresentabile conto in Svizzera, alla politica sull'immigrazione, sulla quale Romney mostra i muscoli rischiando di dispiacere alle masse ispaniche che costituiscono buona parte dell'elettorato in Florida. Per non parlare delle farneticazioni di Gingrich sulla proposta di colonizzare la luna, escogitata per piaggeria nei confronti del personale minacciato della Nasa -che ha sede in Florida- ma facilmente ridicolizzata dai suoi avversari. Ma la risposta che ha davvero dato la misura dell'inadeguatezza di Gingrich è venuta verso la fine, quando il moderatore della CNN, fattosi coraggio, ha porto la seguente, cruciale domanda ai quattro candidati: "Perché pensate che vostra moglie sarebbe una first lady migliore delle altre?". Gingrich, terzo interpellato, ha inizialmente provocato un brivido sostenendo che tutte e tre sarebbero eccellenti. Si è poi capito che non si riferiva alle sue, di tre mogli o ex-tali, ognuna rimpiazzata dalla successiva dopo anni di relazioni extraconiugali in  circostanze assai poco rispettose della loro e della sua dignità, ma bensì a quelle dei suoi avversari, in un gesto che voleva essere cortese. Ha poi biascicato qualche pasticciata lode all'attuale consorte Callista, l'amica dell'elefante (vedi blog del 20 gennaio) della quale, non potendo citare in pubblico le vere qualità, ha brevemente decantato una presunta propensione artistica.
Callista
Ann
Di che nascondersi, al paragone con quanto Romney aveva detto poco prima e Santorum si preparava a dire. Ann Romney, ha detto il marito mentre gli occhi di lei, stretta in un primissimo piano, si colmavano di lacrime, non solo è la regina della casa e la madre dei cinque manzi (di cui al blog del 19 gennaio), ma è provvista di un tumore e pure di sclerosi multipla. Che ha ovviamente sconfitto, con la forza del suo indomabile coraggio (e certo delle cure esclusive che i due si possono ampiamente permettere). E Santorum, antiabortista cattolico integralista che sulla famiglia è imbattibile, ha fatto persino di meglio, definendo sua moglie con voce rotta un'eroina che ha messo a mondo otto figli (uno dei quali, la storia è nota, sarebbe un feto affetto da una grave malattia espulso per un aborto spontaneo a cinque mesi di gestazione, che fu portato a casa dai genitori e vegliato per tutta la notte con la partecipazione degli altri figli), Impossibilitata a partecipare al dibattito, l'Eroina era attualmente occupata a accudire la figlia Isabella, gravemente disabile. Spenta la TV, è apparso chiaro che Gingrich, il vecchio satiro aspirante idolo delle masse evangeliche e fustigatore della morale altrui (Bill Clinton, del quale aveva capitanato l'impeachment), è stato colpevolmente incapace in decenni di carriera politica di produrre uno straccio di storia personale commovente o non foss'altro esemplare, e che non andrà molto lontano in queste Presidenziali. 

La  famigliola di Santorum













2 commenti:

  1. Il signor Walt Disney apprezzerebbe molto il tuo ritratto della "Gingrich family", ha tutte le caratteristiche per sfondare..nel fantastico mondo dei pupazzi!! Non senza, pero', il corollario degli altri candidati repubblicani, compresi quelli non piu' in corsa, che ha la sua forza!!
    M

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  2. Callista for president! Almeno di lei sembra che non ci sia molto da dire, e sicuramente non si parla di malattie, aborti, parti, bambini bicefali e cani a tre zampe.

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